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467. Francesco Sforza ai Maestri delle entrate straordinarie [1]452 Quinzanello

Francesco Sforza scrive ai Maestri delle entrate straordinarie di indagare se il decreto, per il quale il parmense Leonardo Gozo è stato condannato, non è mai stato osservato: se così fosse, dispongano in modo che il ricorrente non abbia giusta ragione di lamentarsi.

Magistris intratarum ex[tra]ordinariarum.
Ve mandiamo qui inclusa una supplicatione per la quale i[n]tenderiti la querela ne ha fato Leonardo Gozo (a), citadino nostro de Parma, per una condempnatione fata contra de luy per lo refrendario nostro de Parma in la quale agitur de interesse Camere nostre et deli datieri, il che dice essere contra ognia debito, perché questo è fato in executione d'uno decreto el quale non è may stato usitato né observato, né se trova per alcuno tempo essere stato fato questo a nyuno. Per la quale cosa ve scrivemo et comittemo che habiati de questo bona informatione et advertati non sia fato al dicto supplicanto contra iustitia. Et quando per niuno tempo esso decreto non fusse may stato servato, né fata simile condemnatione ad altri in quela nostra cità, non mi pare conveniente se (b) debba comenzare (c) al dicto supplicante, siché, ut prediximus, fati per forma che esso supplicante non habia degna casone de querelarse. Ex felicibus nostris castris apud Quinzanum, de 452 (d).


(a) Segue cid depennato.
(b) Segue deba depennato.
(c) Segue ad luy depennato.
(d) Così in A.