Registro n. 10 precedente | 478 di 1018 | successivo

478. Francesco Sforza a Niccolò Pallavicini 1452 agosto 17 Quinzanello

Francesco Sforza scrive al marchese Niccolò Pallavicini che quanto il duca ha scritto nelle lettere a Franceschino da Tizzano «è scripto iustificatamente», per cui non ha di che lagnarsi. Lo informa che è, invece, Bartolomeo Pallavicini che recrimina di essere stato spogliato di quella medesima possessione. Gli chiede, perciò, di informarlo di tutti i diritti, perché vuole decidere debitamente.

Nicholao, ex marchionibus Palavecinis.
Veduto quanto ne scrive per quele nostre littere concesse a Francischino da Tizano, dicemo che quelo è scripto in questa materia, è scripto iustificatamente, siché non te ne poy meritamente aggravare. Ben te avissemo che Bertholameo Palavicino è stato da nuy e dice essere spoliato de facto de questa medesima possessione: mostra de volerne de questo supplicare, unde che vegliene avisare dele rasone tute, aciò possiamo provedere debitamente in questo facto, perché non intendemo denegare resone ad niuno. Ex felicibus nostris castris apud Quinzanum, die xvii augusti 1452.