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485. Francesco Sforza al podestà di Cremona 1452 agosto 17 Quinzanello

Francesco Sforza ordina al podestà di Cremona di intervenire perché gli uomini di Viadana non pretendano che il cremonese Copino da Solerio paghi in due luoghi diversi il medesimo onere.

Potestati Cremone.
Se querela Copino (a) da Solerio, citadino de quela nostra cità de Cremona, che, non obstante il habia sustenuta la parte sua di carchi occurrenti in Cremona et precipue de soventione de formento, tamen per essa subventione gli homini nostri da Piadena lo voreveno astrengere a contribuire cum loro contra el debito de iusti[ci]a, secondo che da luy intenderay. Per la qual cosa, parendone inhonesto che esso supplicante per medesmo caricho debia fir molestato et constricto a pagare in duy logi, siamo contenti et omnino volemo che, essendo questo vero, provede che lo dicto supplicante non sia molestato per questa casone per li dicti homini, perché non è conveniente che alcuno dupplice onere graventur et, quando havisti altra cosa iuridica in contrario, de zò avisane per tue littere. Ex felicibus nostris castris apud Quinzanum, die xvii augusti 1452.


(a) Copino ripetuto in A.