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506. Francesco Sforza a Oldrado e al luogotenente di Parma 1452 [agosto] 19 Quinzanello

Francesco Sforza vuole che da Oldrado e dal luogotenente di Parma, tenuto presente che gli eredi del conte Cristoforo da Valero hanno acconsentito alla richiesta fatte dalle monache per quelle casette, ma inteso pure che è stato interposto appello, venga posto fine alla vertenza.

[ 83r] Domino Oldrado et locumtenenti Parme.
Altre volte, essendone sporta per parte di multi cittadini nostri parmisani l'inclusa supplicatione ad ciò potessime più convenientimente circha la loro riquesta, scripsimo al nostro tunc locotenente lì ch'el se informase de expositis et referirce. Nunc veduto quanto n'hay scripto tu, locotenento, supra di ciò et anchora, veduta la rasone de esse done, sententie et altri instrumenti per li quali appare li herredi del conte Cristophoro da Valero havere assentito ala impectratione facta per le dicte done de queste casete, et intesse essero stata imterposita appelatione et facta commissione dela dicta sententia, considerando questa differentia omni ex parte essere pia, siché non merita d'essere dimenata ala longua per litigii, nì anche le done predicte potere resistere a letigii, siamo contento e volemo che habiate le parte, ho chi fa per loro (a), et vedute le raxone, acti et scripture facte inter le parte in causa circati de intendere diligentius essa controversia et per ogni opportuno et expediente modo vedeti de ponere talle fine in questo facto et silentio che più non se habia cagione de littigare sopra de ciò, ma penitus sia sopita, del che summamente ce gratificariti, como siamo certissimi fariti. Ex nostris felicibus castris apud Quinzanum, die xviiii MCCCCLII.


(a) per loro in interlinea.
(b) A margine sinistro:pro monialibus Parmensibus.