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516. Francesco Sforza al podestà, ai consoli, al comune e agli uomini di Castel San Giovanni 1452 agosto 21 Quinzano d'Oglio

Francesco Sforza informa il podestà, i consoli, il comune e gli uomini di Castel San Giovanni di aver scritto a Luchina Dal Verme perché vuole siano osservate le disposizioni date dai membri del Consiglio segreto per i nobili e i cittadini di Piacenza che abitano nel loro borgo e, perciò, gli interventi in contrasto effettuati dagli officiali di Luchina devono essere annullati con la restituzione di quanto da loro requisito.

Potestati, consulibus, comuni et hominibus castri Sancti Iohannis Placentini.
Carissimi nostri, scrivemo ala magnifica madona Luchina che l'intentione nostra è et volemo omnino che le sententie et declaratione facte per li nostri dal Consilio secreto tra li nobili et citadini nostri de Piasenza chi habitano in quello loco et hano possesione nel teritorio del dicto castello et pertinentie, et similiter le lettere hanno scripto essi nostri Consiliari in nostra (a) persona supra de ciò siano penitus observate et attendute inviolabelmente, et ogni pegni et dinari tolti ad essi (b) nobili et citadini dal dì dele dicte sententie et declaratione in qua, maxime per lo carregio de Millano, cioè del nostro castello, et per li balistreri novamente requesti, siano integralmente restituyte, perché dicono havere satisfacto multo ben, segondo la compositione facta per lo nobile Bartholameo Trovamala deli Magistri dele intrate nostre. Il simile scrivemo et comendiamo debiate fare et fare fare senza altra exceptione et per forma non ne sentiamo più querella. Ex nostris felicibus castris apud Quinzanum, die xxi augusti 1452.
Cichus.


(a) Segue posessione depennato.
(b) Segue nostri depennato.