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528. Francesco Sforza al podestà di Cremona 1452 agosto 22 sine loco

Francesco Sforza ordina al podestà di Cremona di informarsi di quanto deplora Simone da Lacella circa la costrizione, cui si vuole dagli uomini di Vidiceto sottoporre alcuni suoi massari: di contribuire, cioè con loro, mentre essi sono estimati a Lacella. Il duca vuole che gli riferisca tutto secondo verità.

Potestati Cremone.
Havemo querela da Simon da Lacella, citadino nostro Cremonese, che per li nostri homini da Vidiceto voleno fire astrecti alchuni suoi massarii, chi habitano in Lagurata, a contribuire cum essi da Vidiceto contra ogni debito, perché non sono de quella iurisdictione, anti sono gligati in extimo cum quelli da Lacella como erano al tempo antico. Pertanto te scrivemo et volemo diligentimente te informi de questo facto et presto, et subito ne avisi dela propria et mera veritate, ad ciò li possiamo providere debitamente. Ex castris, ut supra.