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549. Francesco Sforza al podestà di Cremona 1452 agosto 26 Quinzano d'Oglio

Francesco Sforza vuole che il podestà di Cremona non consenta che il detenuto Andrea da Casanova, sulla cui detenzione aveva dato garanzia Pietro dalla Marasca, possa aggirarsi per la città, come è stato visto da Giacomo del Pizzo, suo inappagato creditore.

[ 91r] Potestati Cremone.
Si lamenta Iacomo del Pizo che Andrea da Casanova, il quale è stato securtato verso esso Iacomo de Pietro dala Marasca, et chi era detenuto per questa casone sia lassiato andare per la citade a suo piacere et che questa non è la via de fare ch'el habia el debito suo: dela qual cosa ne pigliamo admiratione, non ne parendo sia ben facto, così essendo. Per la qualcosa te scrivemo et committiamo servi tal modo supra de ciò ch'el dicto Iacomo non habia iusta casone de lamentarse et ch'el habia la debita satisfactione. Ex felicibus castris nostris apud Quinzanum, die xxvi augusti 1452.