Registro n. 10 precedente | 557 di 1018 | successivo

557. Francesco Sforza a Oldrado Lampugnani e Aiolfo Orlandi da Firenze 1452 agosto 26 sine loco

Francesco Sforza vuole che Oldrado Lampugnani e Aiolfo Orlandi da Firenze, luogotenente di Parma, convochino da loro i canonici della cattedrale di Parma con il vicario episcopale e Battista da Fragnano, uomo d'arme di messer Sigismondo, e risolvano celermente la vertenza tra detti ecclesiastici e il menzionato Battista.

[ 92r] Domino Oldrado et Ayolfo de Orlandis, locumtenenti Parme.
Ne richiede Baptista da Fragnano, homo d'arme dal magnifico signore messere Sigismondo et nostro citadino de Parma, che per più cellere expeditione dela causa vertisse fra li canonici dela maiore chiesia de Parma et luy, dela quale per altre nostre havemovi scripto, voglime fare vedere li instrumenti del dicto Baptista, cioè delo livello de Bartholameo de Fragnano, suo padre, et dela locatione facta d'esso livello per uno don Iohanne de Metta, massaro, sindico et procuratore del capitolo de dicti canonici, et per Alynano Losto, etiam canonico dela predicta maiore ecclesia, a Christoforo Darloto cum pacto de restytuire et relaxare quello al dicto Baptista s'el venisse a Parma, e como in essi instrumenti, dice, più largamente si contiene. Pertanto, desiderando nuy che iustitia habia luco et esso Baptista subito se transferisca dal prefato signore messere Sigismondo, de novo vi scrivemo et volemo subito habiati da vuy li dicti canonici una cum el vicario de messere lo vescovo lì, et indilate, senza alcuno litigio, intendiati et servati tal modo et forma che, cognosciute dele rasone (a) de essi canonici et Baptista, la dicta causa sia cum ogni celleritate possibile terminata et diffinita in modo che esso Baptista venga presto ad essere expedito ad ciò si possa transferire dal prefato signore, como volemo. Ex castris nostris felicibus apud Quinzanum, die 26 augusti 1452. Et retrovando che dicto Baptista habia buona rasone, spatiatelo per modo non se possa dolere non gli sia stato ministrato rasone et cetera, che non habia più ritornar qua. Ex ut supra.


(a) Segue del'una parte et de depennato.