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564. Francesco Sforza al capitano della Martesana 1452 agosto 28 Quinzano d'Oglio

Francesco Sforza vuole che il capitano della Martesana paghi a Pietro Angelo da cingulo quanto egli pretende avere da lui, se quanto richiestogli è dovuto.

[ 93r] Capitaneo Martesane.
Se lamenta Piero (a) Angelo da Cingulo non gli haveti voluto fare lo debito suo del tempo de uno anno, del quale ve ha servito como cangilero in quelo offitio, nì pur may datigli uno solo sexino, anci gli haveti tolto et retenuto tuto quello guadagno è consueto concederse ali suoy pari, item che non gli haveti voluto restytuire certi dinari prestati, parte a vuy, parte a vostri factori in vostro nome. Dela qual cosa non puocho si maravegliemo, se così è il vero. Pertanto vi scrivemo et commandiamo servati modo de farlo contento de quello debitamente dè havere da vuy et in modo che non possa dignamente agravarse de vuy, et fareti l'honore debito vostro et quanto più presto melio. Ex felicibus castris nostris apud Quinzanum, die xxviii augusti 1452.


(a) Segue Angol depennato.