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568. Francesco Sforza ai consoli dei mercanti di Cremona 1452 agosto 29 Quinzano d'Oglio

Francesco Sforza affida ai consoli dei mercanti di Cremona la revisione della sentenza data da Eustagio dalla Fossa nella vertenza tra Antonio dal Gallo e il milanese Pasino Vignola.

Consulibus merchatorum civitatis Cremone.
È stato qui da nuy Antonio dal Gallo condolendose dela sententia data per messere Eustagio dala Fossa in la causa vertente tra Pasino Vignola, nostro citadino Milanese dilecto, et lo dicto Antonio. Il che, inteso esso Pausino ch'el dicto Antonio non intende per la parte sua sia dicta sententia observata, ma domanda redurla ad arbitium boni viri, el dicto Antonio non volendo restare contento ad quella, como esso Pasino volea et per niente contravenire dal lato suo, anche luy per non fare novo litigio, non vole usare la sententia del dicto messere Eustagio, ma ben vole che la rason habia loco et che per questo non gli sia tolto le sue rasone. Per la qual cosa, inteso el facto et ad ciò che ogni lite fra le parte se remova et la iustitia abia loco senza cavilatione et longeza de tempo, ve scrivemo et commandiamo che debiati procedere ala determinatione et diffinitione dela dicta causa como già havevati principiato et la causa sia (a) in quili termini, quali era prima ala commissione facta a messere Eustagio, non atenta dicta sententia, cum ogni cellerità possibile ad ciò ch'el dicto Pasino, quale è frostero lì, non staghe più in spesa, nonobstantibus feriis presentibus. Data ut supra.


(a) sia in interlinea.