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569. Francesco Sforza al podestà di Valmozzola 1452 agosto 29 Quinzano d'Oglio

Francesco Sforza comunica al podestà di Valmozzola che concede la grazia ad Antoniolo de Roso, che ha ammazzato Andrea da Modena che trescava con sua moglie, trattandosi di un «caso digno de indulgentia».

Potestati Valis Mozule.
Intendemo che praticando una Andrea de Modena dela compagnia de Iohanne Corsio, conestabile, cum la muliere de Antoniolo de Roso dela pieve dela Vale de Mozula, et essendo dicto Andrea più volte ammonito et avisato per esso Antoniolo si dovesse contenire et guardare de praticare desonesto cum la dicta sua muliere, et perseverando pur dicto Andrea in quello, non potendo più dicto Antoniolo tolerare questa vergogna, trovato dicto Andrea in crimine, motto da grande ira e furore, amazò esso Andrea. Per lo qual homicidio per ti è stato esso Antoniolo condemnato, et intexo poy per nuy che, per lo dicto conestabile, cognoscendo dicto homicidio essere occurso per la casone predicta, è liberamente perdonato et facte bona pace cum lo predicto Antoniolo. Pertanto consideratis predictis et la tua relatione supra de ciò, parendo a nuy questo caso digno de indulgentia, gli havemo facto et facimo gratia liberale dela predicta condemnatione et così mandiamo a ti, potestà, che ogni processo et condemnatione facti per questa casone et ogni altra novitade, faci annullare et cancellare per modo che per veruno tempo in la roba nì in la persona possa fire turbato nì molestato, como se may non havesse dicto homicidio comisso. Data ut supra.