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592. Francesco Sforza a Pietro da Norcia 1452 settembre 2 sine loco

Francesco Sforza vuole che Pietro da Norcia convochi Bianchino e Polo nonché Lancillotto, Ettore e Giovanni Bartolomeo, fratelli Bonsignori, e li convinca ad affidare la soluzione della controversia sulla dote a Stefano Fazardo.

Domino Petro de Nursia.
Perché la differentia vertisse fra Bianchino e Polo, per una parte, e Lanzaloto, Hector e Giovanne Bartholomeo, omnes fratres di Bonsignori, per l'altra, per la casone dela dote, la quale havimo exosissima, ancora non è levata, et pare la cossa se reducha a questo che se debia stare ala declaratione de missere Stefano Fazardo, doctore da bene, el quale ad plenum de' essere informato d'essa causa. Pertanto, desiderando nuy che questa controversia ormay se faza tal fine, che pyù non sentiamo querela d'alcuna dele parte, ve scrivemo, aggrevemo e comandemo vogliati havere da vuy le parte e, per bono modo, vedeti de indurle a restare contente che missere Stevano predicto conosca e determina essa causa et stare ala declaratione sua, considerata la sufficientia e rectitudine del dito missere Stefano, el quale non farà in questo ch'el debito dela iustitia. Et in questo non manchati e faritine grandissimo piacere. Ex castris, ut supra.