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593. Francesco Sforza al podestà di Castell'Arquato 1452 agosto 22 sine loco

Francesco Sforza vuole che il podestà di Castell'Arquato, accertata l'esistenza del credito vantato da Bordonoto da Piacenza, squadrerio del marchese di Mantova, nei confronti dell'arquatese Antonio Passera, faccia in modo che con rito sommario detto Bordonoto venga soddisfatto di quanto deve avere.

Potestati Castriarquati.
Bordonoto da Piasenza, deli squadreri delo illustre signor marchexe de Mantua, dice ch'el dè havere da uno Antonio Passera, habitatore de quella nostra terra de Castello Arquà, una buona quantitate de dinari, segondo dice apparere per pubblico instrumento. Pertanto te scrivemo et committiamo che al dicto Bordonoto o a chi manderà lì per questo, perché non si pò partire luy de questo nostro territorio, gli faci rasone summaria et expeditissima contra detto Antonio Passera. Et quam primum te constarà del vero credito del dicto Bordonoto, astrengi, per ogni via de rasone et segondo la dispositione delo instrumento dicto Antonio Passera a satisfare interamente al dicto Bordonoto o a chi farà per luy de tuto quello apparerà vero creditore, remota ogni frivola exceptione et per forma ch'el dicto Bordonoto non habia a farne più dicta querela. Ex castris, xxii augusti1452.