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622. Francesco Sforza al referendario di Alessandria 1452 settembre 6 sine loco

Francesco Sforza scrive al referendario di Alessandria di provvedere al recupero di alcuni oggetti di vestiario, risultati, a confessione degli autori della sottrazione, rubati.

Referendario Alexandrie.
Questi dì proximi passati scripsimo a Conrado, nostro fratello et locotenenti lì, dovesse astringere Iohanne Rabuto, citadino nostro alexandrino, ala restitutione d'una mantellina de zetonino cremosili fodrada de dossi, quale esso Zuane comparò d'alcuni ladri, detenuti qui in campo, et che così hano confessato, et la furrone in Mediolano ala botega de magistro Andrea sartore, la quale è de messer Aluysino Bossio. Il simile scripsimo de Pietro Vesconte, chi de' havere havuto una meza mantellina de zetonino cremosino desfodrada, chi è d'uno nepote d'esso messer Aluysino; et un'altra meza mantellina da dona de veluto morello, chi è dela moliere de domino Lanzeloto del Mayno, et un'altra zornea nova ala nostra divisa, chi è de messer Manoto. Et accadendo ad esso Conrado partirse de lì prima havesse exequito le predecto (a) cose, dovesse fare (b) commissione a ti chi attendessi ad exequire le predecte cose. S'el te n'ha facto commissione, in Dei nomine exequissi, se non, t'el committiamo nuy per le presente et comandyamo faci per forma che decte cose se rehabiano, et habili chi si voglia. Ceterum, perché intendemo che quello citadino nega havere havuto quella mantellina dali decti ladri, te mandiamo la testificatione è assumpta contro de luy, et segondo quello astrengilo per forma che per ogni modo se habia essa mantellina. Et in questo sii diligente et solicito. Ex castris, ut supra.


(a) Segue le depennato.
(b) Segue exequi depennato.