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628. Francesco Sforza al podestà di Maleo 1452 settembre 10 Quinzano d'Oglio

Francesco Sforza ordina al podestà di Maleo di non dare molestie a don Mozeo, ma di imporgli silenzio, in modo che non si addivenga a litigare per la faccenda dei frutti rivendicati dal prete Bartolino da Vailate.

[ 103v] Potestati Malei.
Ali dì passati te scrissemo ad instantia de precto Bartholino da Vaylà, arcipreyto de quela terra, dovisti fargli restituire tuti queli fructi gli avivi fato tolere a petitione de don Mozeo, de (a) quela possessione diceva luy tenire a ficto, che debitamente gli spectasseno, secondo che in esse nostre lettere se contiene. Adesso è venuto da nuy el dito don Mozeo e dice questa possessione essere del suo beneficio e che esso precto Bartholino ha renuntiato ogni rasone havesse in el dito suo beneficio in presentia de Cicho, nostro secretario, e del vicario de monsignore de Lode, siché pertanto siamo contenti che non die molestia al dito don Mozeo per questa casone, ma gli poni scilentio, siché non s'habia a litigare sopra de ciò. Ex felicibus nostris castris apud Quinzanum, die decimo septembris 1452.


(a) Segue dice questa possessione depennato.