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653. Francesco Sforza a Stefano San Vitale 1452 settembre 18 Quinzano d'Oglio

Francesco Sforza ripete l'ordine al conte Stefano San Vitale di intervenire perché Niccolò Pallavicino restituisca a Franceschino da Tizzano la possessione da lui usurpatagli, sita a Fontanellato nella contrada di Coltradato.

Comiti Stefano de Sancto Vitali.
Se arecordamo per altre nostre havervi scripto et commituto che a Franceschino da Tizano, il quale se era condoluto a nuy più volte che per Nicolò Palavicino indebitamente et de facto gli era tolta una sua possessione, quale è nel territorio et iurisdictione vostra de Fontanelata in la contrada di Coltradato, et al quale Nicolò per due vostre lettere havevamo scripto gli dovesse restituire dicta possessione, dovesti providere ch'el dicto Franceschino non remanga spoliato indebitamente dela cosa sua, anci li fosse defexa, como voleva la rasone, et in tal modo che esso Franceschino non havesse più a venire da nuy cum digna querela. Adesso de novo dicto Franceschino è retornato da nuy cum maiore querela, dicendo non haveti exequito quanto ve havemo scripto supra de tiò, del che multo se maraviglemo. Pertanto, iterato vi scrivemo et comandemo che in essa facienda faciati et exequati quello ve havemo scripto, como vole la rasone, et per forma detto Franceschino non habia più digna casone de lamentarse. Data in nostris felicibus castris apud Quinzanum, die xviii septembris 1452.