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676. Francesco Sforza all'officiale di Seniga 1452 settembre 25 Leno

Francesco Sforza ricorda all'officiale di Seniga che Giacomo e Rinaldo de Curtexii, cittadini di Cremona, sono tenuti a contribuire per la fortezza e per le guardie. Informa poi che i predetti hanno legalmente comprato un tino e una botte.

Offitiali Senige.
Iacomo et Raynaldo di Curtexii, nostri citadini de Cremona, si lamentano siano astrecti al pagamento deli carichi occurrenti cum quello comune de Seniga et, ad ciò sii avisato de quello volemo siano attenuti dicti de Curtexii, volemo siano tractati in quella forma t'havemo scripto per Filiberio Becacio, cioè per la forteza dela terra et dele guardie, ale quale intendemo cadauno contribuisca. Preterea, dicono li predicti deli Curtexii, che li turbi in una tina et una bota che hanno acomparato, segondo n'hanno exposito da uno Ambrosiano da Mediolano. Pertanto, essendo così, et havendole comparate licitamente, non li turbare, anci lassaghali pacificamente, como cosa sua et como vole la rasone. Data ut supra.