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688. Francesco Sforza al console, al comune e agli uomini di Flanello 1452 settembre 27 Leno

Francesco Sforza scrive al console, al comune e agli uomini di Flanello che quattro cittadini di Brescia, attualmente residenti a Flanello, si lamentano di essere costretti a contribuire con loro dal mese di gennaio in poi, il che non hanno mai fatto se non per la fortezza e per i carichi dei soldati. Il duca afferma che i ricorrenti non devono concorrere che da quando egli passò oltre l'Oglio, cioè dal cinque giugno. Pur non intendendo derogare da quanto prima avveniva, dispone che vengano restituiti ai ricorrenti i loro pegni. Se gli uomini del luogo avessero di che obiettare, si porti il console con due del posto davanti all'auditore Angelo da Rieti e faccia valere in contradditorio le ragioni del comune.

Consuli, communi et hominibus Flanelli.
Havemo querela da Filippino da Sala, Raphayno da Sala, Iohanne Bertoni et Gabrino Bertone, citadini de Bressa, segondo dicono, et habitatori al presente de quello nostro loco del Fianello, che li voleti astrengere a contribuire cum voy ali carichi chi sono occursi et occurrano dal mese de zenaro proximo passato in qua et contra ogni debito de iustitia, perché nel passato non hanno may cotribuito cum voy, se non in la forteza del loco et in li carichi deli soldati. Pertanto, essendo como dicono loro, et non volendo nuy siano astrecti a cossa veruna ilicita et indebita, vi dicemo et volemo non siano astrecti a tali carichi, se non dal dì in qua venemo de qua da Oleo, che fo a dì quinto del mese de zugno proximo passato. Non intendendo però derogare ad alchuna loro rasone dela civilitate et ogni novitate gli haviti fatto per casone d'altri carichi, occursi prima che nuy passassemo de qua, volemo sia revocata et annullata et restituitili li loro pegni. Et se de questo vi teniti agravati, venga il consule cum duy de voy denanci a messer Angelo da Riete, nostro auditore, chi audirà l'una parte et l'altra et farasse quello vorà el debito et la iustitia. Data in castris apud Lenum, die xxvii septembris 1452.