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704. Francesco Sforza al commissario di Manerbio 1452 settembre 30 Leno

Francesco Sforza vuole che il commissario di Manerbio, sentite le parti, intervenga perché Adriolo Rosi da Tignano liberi dall'allevamento il terreno che i fratelli Grilli, Cristoforo e Pietro, hanno preso a livello dai fratelli Gusi, Tommaso e Comino.

Commissario Manerbii.
Ser Symone, per Christoforo et Petro, fratelli de Grilli nostri citadini, n'è stata facta querela che, avendo loro recomparado certo ficto libellario, posto in lo loco de Tignano, da Thomasio et Comino, fratelli de Gusi, como appare per publici instrumenti, uno Andriolo di Rosi, habitatore d'esso loco da Tignano, ha facto fare alchuno alevamento supra lo dicto ficto senza licentia et saputo deli predicti Christoforo et Pedro. Et perché siamo requesti cum instantia dali predicti fratelli di Grili che voglamo providere non gli siano usurpate nì tolte le sue rasone, pertanto volemo, et per la presente te committemo habi da ti ambe le parte et dele rasone loro summarie te informi et, constandote essere così como dicono dicti fratelli di Grili, comandi ad lo dicto Andriolo et a qualunca altro havesse facto alevamento supra dicto ficto, debano desistere da tale alevamento, ministrando rasone a cadauna dele parte. Ex castris, ultimo septembris apud Lenum 1452.