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730. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Casalmaggiore 1452 ottobre 7 Leno

Francesco Sforza comanda al podestà, al comune e agli uomini di Casalmaggiore di non dare molestie al cremonese Pasquino de Gauci se è vero quanto egli afferma, cioè che non ha mai contribuito con loro: gli restituiscano quanto per questo gli avessero indebitamente fatto pagare.

[ 121r] Potestati, communi et hominibus Casalismaioris.
Vederiti per l'inclusa supplicatione la querela ne fa Pasquino de Guaci, nostro citadino Cremonese, perché, segondo dice, el voleti astrengere ala contributione cum voy de certi carichi et graveze contra ogni debito et consueto, perché may per quelli ben non ha contribuito cum voy, et como in la dicta supplicatione si contiene. Pertanto vi scrivemo et comandemo, se così è che per lo passato non habia contribuito, non lo vogliati astrengere per lo presente, nì per lo avenire contra el debito, ad ciò dignamente più non si possa condolere de voy et ogni novitate, facta contra luy per questa casone indebite, la fatiati revocare et annullare. Data in castris apud Lenum, die vii octobris 1452.