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736. Francesco Sforza al vicario del podestà di Tortona 1452 ottobre 8 Leno

Francesco Sforza ordina al vicario del podestà di Tortona di non procedere oltre contro Francesco de Preveria e Bonino de Tarati, già incantatori del pedaggio di Pontecurone, fino a che Giovanni Francesco dal Mangano non abbia conclusa la vertenza tra la comunità e gli uomini di Pontecurone con la comunità di Tortona per certa quantità di gualdo tolta dai dazieri del pedaggio di Pontecurone.

[ 122r] Vicario potestatis Terdone.
Già più dì fecimo commissione a messer Iohanne Francesco dal Mangano, deli vicarii nostri generali, de certa differentia vertiva tra la communitate et homini da Ponte Curono, per una parte, et quella nostra communitate de Terdona, per l'altra parte, per casone de certa quantitate de gualdo, la quale fu tolta per li datiari del pedagio da Pontecurone, perché andava contra li ordini del dicto pedagio, et quelli de Terdona dicevano essere del territorio suo. La quale differentia anchora non è diffinita per lo dicto domino Iohanne Francesco segondo intendemo, et nonobstante dicta commissione che voy procedeti contra Francesco de Preveria et Bonino de Tarati, li quali erano incantatori del pedagio da Pontecurono. Pertanto vi scrivemo et volemo che contra dicti da Pontecurone per questa casone non faciate novitate alchuna e, se gli è facta, sia revocata fin a tanto che per lo dicto domino Iohanne Francesco non sarà terminata dicta causa, segondo la commissione gli havemo facto. Data in castris apud Lenum, die viii octobris 1452.