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743. Francesco Sforza agli uomini di Seniga 1452 ottobre 9 Leno

Francesco Sforza fa sapere agli uomini di Seniga che se, alla seconda convocazione, non manderanno da lui due di loro, consentirà ai cittadini che abitano e hanno i loro beni lì, di andarsene per i fatti loro e di non pagare alcun carico che imporranno loro.

Hominibus Senige.
Carissimi nostri, per volere intendere la differentia vertisse tra voy e quelli citadini chi habitano et hanno deli beni suoi lì, per casone deli pagamenti deli carichi et graveze chi occurreno, ve habiamo scripto debano duy de vuy venire da nuy, informati de queste cose, non gli sono venuti, del che non pocho se siamo maravigliati. Pertanto, iterato vi scrivemo et volemo che subito mandiate che siano da nuy al più tardo mercori proximo chi viene, certificandovi, se non manderiti, daremo licentia ali dicti citadini vadano a fare li facti suoi, et sì li libereremo da ogni caricho gli possiate dare. Data in nostris felicibus castris apud Lenum, die viiii octobris 1452.