Registro n. 10 precedente | 746 di 1018 | successivo

746. Francesco Sforza al capitano di giustizia 1452 ottobre 10 Leno

Francesco Sforza, deluso che il capitano di giustizia non abbia eseguito quanto ordinatogli, vuole che porti a conclusione la vertenza tra Agostino e i fratelli de Griti.

Capitaneo iusticie.
Già più dì vi scripsimo, in la differintia vertisse tra Augustino et li fratelli de Griti, dovesti exequire quanto era stato diclarato in essa per lo spectabile Pietro da Pusterla, nostro cortesano dilectissimo. Al presente sentemo non haviti exequite dicte nostre lettere, de che pur ne siamo maravigliati, perché sempre voramo che le differentie fossero cum ogne celeritate terminate, et maxime quelle vertissero tra fratelli et parenti. Il perché vi scrivemo et comandemo debeate dicte nostre supra de ciò exequire, como vole la rasone et iustitia et per forma che più non ne sentiamo querela. Data in nostris felicibus castris apud Lenum, die x octobris 1452.