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766. Francesco Sforza al podestà e castellano di Abbiategrasso 1452 ottobre 12 sine loco

Francesco Sforza vuole che il podestà e castellano di Abbiategrasso induca le quattro persone, a ciò scelte, di addivenire, entro il termine fissato, a un compromesso per risolvere la vertenza tra gli ebrei Emanuele da Mantova e Isacco.

Potestati et castellano Habiatisgrassi.
Acioché la differentia vertisse fra Emanuel da Mantua, per una parte, e Isac, per l'altra, ebrei, habia celere e debito fine, pertanto volemo che faci comandamento, soto quela pena te parirà conveniente, a Mano ebreo, habitatore dela cità nostra de Pavia, a Guilielmo ebreo, habitatore de quela nostra terra d'Habià et a magistro Angelo, habitatore de Viglevano, ay quali è compromessa essa differentia per le dite parte, che fra lo termino limitato in esso compromesso debiano omnino havere decisa et expedita la dita causa secondo la forma d'esso compromesso, siché la cossa non sia tirata pyù in longa, né habiamo pyù a replicare nostre lettere. Ex castris, ut supra.