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819. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1452 ottobre 30 Calvisano

Francesco Sforza comanda al podestà di Pavia di usare la massima sollecitudine, insiene al locale referendario, per prendere gli autori dei furti, degli eccessi fatti lì al conte Pietro Fusio. Presi quanti hanno partecipato a tali misfatti, non se li lasci scappare, ma consegni, anzi, al castellano Gian Matteo Attendoli, detto Bolognino, i caporioni. Esige di essere prontamente informato di ogni provvedimento preso.

Potestati Papie.
Non te poteramo scrivere, nì etiandio dire cum quanta admiratione et turbatione de mente nostra havemo sentito lo excesso et insulto et robaria commissi contra el magnifico conte Petro de Fusio et li suoi et la casa sua in quella nostra citade de Pavia. Et perché omnino siamo deliberati al postuto se ne facia debita correctione et iustitia in tal modo che transissa in exemplo d'altri da contenirsi da tali inconvevienti et abhominabile insolentie, te scrivemo et comandemo, ala pena del'indignatione nostra, una cum il nostro referendario lì, al quale etiandio scrivemo supra de ciò che cum buona diligentia, cura et solicitudine et advertentia fati opera cum effecto de sapere et intendere chi sono stati questi così scorretti et delinquenti et haverli in sua baylia et possanza, talmente detenuti, che non possano in alchuno modo fare fuga, certificandote non ne imputaressemo questa cosa a niuno che a ti, et che procedesse per tua negligentia et puoca diligentia et cura. Vogli adoncha essere talmente solicito et curoso ad exequire questa nostra (a) dispositione, che non ne daghi materia venire in maiore ira et turbatione quanto nui siamo per questo tanto enorme scandalo, lo quale omnimode intendemo sia punito. Et quelli si trovaranno essere stati et conosceray, facta debita et diligente examinatione, principali de questa horribilitate et insolentia, volemo siano consignati et consigni in le manne del magnifico Bolognino, nostro castellano. Et del tuto como haveray proceduto et facto ne siamo subito avisati, avisandote scrivemo al dicto Bolognino li deba receptare et tenire finché gli manderemo altro. Fa talmente che a questa volta cognoscamo dela tua diligentia et solicitudine sì in procedendo, como in condemnare et fare quello vole la iustitia et specta al'offitio tuo. Data in nostris castris apud Calvisanum, die xxx octobris 1452.


(a) Segue differentia depennato.