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832. Francesco Sforza al luogotenente e al podestà di Piacenza 1452 ottobre 31 Calvisano

Francesco Sforza informa il luogotenente e il podestà di Piacenza di aver intimato a Onofrio Anguissola la restituzione, entro dieci giorni, di quello che ha tolto a Giovanni Anguissola da Vigulzone, pena la perdita delle esenzioni e del feudo. Oltre a ciò, lo ha avvertito di non farsi giustizia da sè. Vuole che per le lettere, che il duca gli manda loro tramite, facciano fare una nota di riscontro, in modo che non possa dire di non averle ricevute.

[ 138v] Locuntenenti et potestati Placentie.
Perché, segondo n'haveti scripto in executione dele nostre littere, haveti comandato più volte a messer Honofrio Angussola deba restituire carro, bovi et ogn'altra cosa tolta per luy a messer Iohanni Angussola da Vigulzone et, segondo n'è stato referito non l'ha voluto fare, contemnendo el nostro scrivere et li vostri comandamenti, pertanto de novo vi scrivemo et volemo comandiati ad esso domino Honofrio che fra dieci dì, doppo la receptione dele nostre littere, le quale gli scrivemo supra de ciò et deli comandamenti vostri, ala pena dela privatione dele exemptione et feudi suoi, deba havere restituito li dicti carro, bovi et ogn'altra cosa tolta al prefato domino Iohanne, et ch'el desista de darli molestia per qualunca cosa habia cum luy differentia, et pretendendosse havere rasone in quelle domanda a voy, che gla administrareti. Et così volimo faciate, et le littere nostre gli le scrivemo, dele quale vi mandemo copia, mandatigle cum li vostri comandamenti, faciendo fare relatione dela presentatione d'essi, ad ciò non possa may dire non habia havuto noticia de questo et, como haverite facto, avisaretine per vostre littere. Data in nostris felicibus castris apud Calvisanum, die xxxi octobris 1452.