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895. Francesco Sforza al podestà di Milano 1452 novembre 13 Calvisano

Francesco Sforza ordina al podestà di Milano di liberare dalla prigione e di cancellare ogni atto contro Innocenzo da Carnago, fattore del milanese Antonino da Sesto, che lo ha fatto imprigionare e che ora ne chiede la scarcerazione per averlo in parte soddisfatto.

Potestati Mediolani.
El n'ha scripto Antonino da Sexto, citadino nostro de Mediolano, ad cui instantia fu detenuto Innocentio da Carnago, suo factore, per furto facto in casa sua, ch'el ha havuto in parte la satisfactione del dicto furto et per lo resto ha havuto tale secureza ch'el remanne contento et, ultra ciò, che gli perdona liberamente l'offexa, et prega nuy che, attenta la sua satisfactione et ch'el gli perdona, como è dicto, si dignamo anchora nuy perdonarli, che l'haverà a singulare gratia. Considerato adoncha le predicte cose, et volendo verso il dicto Innocentio usare clementia et farlo participe dela nostra benignitate, gli facemo de tale excesso gratia liberale et remissione, et così te comandemo gle fati cancellare ogni processo, banno et condemnatione facti, overo chi potessero essere facti contra luy per tale casone, per forma che may non gli ne possa fire dato molestia alchuna reale, nì personale et lo fati liberare dala presone et reponere in la sua pristina libertate. Data in castris nostris apud Calvisanum, die xiii novembri 1452.