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930. Francesco Sforza al podestà di Cantù 1452 novembre 20 Gambara

Francesco Sforza vuole che il podestà di Cantù faccia avere da Giovanni Ferrando, ricorrendo, se necessario, alla detenzione, ad Andrea Spanzuto nove lire imperiali per certe pelli datigli da conciare.

Potestati Canturii.
N'ha dicto Andrea deli Spanzuto essere creditore de Iohanne Ferrando, habitatore de quella nostra terra de lì, de libre viiii de imperiali per casone de certa quantitate de pelli a luy consignate et date a conzarle, et per conventione facta de acordio tra loro, per mane vostre et de Iohanne Dalza, è remasto debitore lo dicto Iohanne Ferrando al suprascripto Andrea dele dicte libre viiii. Essendo così volemo che per ogni via de rasone, etiam per detentionem personalem, si expedierit, faci satisfare interamente lo dicto Andrea per modo non habia a farne lamenta per questa casone. Ex Gambara, xx novembris 1452.