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972. Francesco Sforza ai consoli della giustizia di Milano 1452 dicembre 4 Gambara

Francesco Sforza ricorda ai consoli della giustizia di Milano di aver disposto la sospensione di ogni causa (sia come attore che come convenuto) di magistro Giuliano Marliani da Seregno, «cixoyco» ducale, e di sua moglie Margherita. Il duca ha, però, inteso che nella stanza, che tenevano detti coniugi, sono stati messi Domenico da Fagnano e Giovanni Bartolomeo con piena disobbedienza delle disposizioni ducali. Vuole che tale novità sia revocata e ivi ritornino magistro Giuliano e sua moglie.

Consulibus iustitie Mediolani.
Carissimi nostri, per le occuppatione ha appresso de nuy magistro Iuliano di Marliani da Saregno, nostro (a) cixoyco, già più dì fecimo suspendere l'instantia d'ogni sua causa et de Margarita, sua dona, sì mote per loro como contra loro, et como in le lettere nostre si contiene. Al presente havemo intexo che, nonobstante le lettere nostre, haviti facto, pendente litte, innovare et ponere in possessione de una stantia, quale tenevano dicti consorti, Dominico da Fagnano et Iohanne Bartholomeo Tanzo loro adversarii, senza havere intexo dele rasoni dele parte, dela qual cosa non poco si maraviglemo et dela vostra puoca advertentia in obedire le lettere et comandamenti nostri. Per la qual cosa, essendo così et volendo nuy che cum la via dela iustitia et rasone sia conosciuta questa differentia, volemo et sì vi comandemo che, remota ogni exceptione, faciati retornare lì dicti magistro Iuliano et sua dona in quello stato et grado erano prima dela dicta, et revocare ogni altra novitate contra essi facta in questa causa, per forma le cose restano in li suoy primi termini. Data Gambare, iiii decembris 1452 (b).


(a) Segue dilecto depennato.
(b) A margine sinistro: pro magistro Iuliano.