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1053. Francesco Sforza a Giorgio Annoni 1453 marzo 14 Milano

Francesco Sforza scrive a Giorgio Annoni, luogotenente di Alessandria, dicendosi sorpreso che Giuliano e i fratelli Ghilini siano dovuti andare da lui lamentandosi che le lettere ducali siano disattese: la comunità di Alessandria intende costringerli a sopportare i carichi occorrenti, nonostante due sentenze in contrario passate in giudicato e a dispetto di quanto il duca avesse scritto. Il duca ribadisce l'obbligo di attenersi a quanto stabilito.

Domino Georgio de Annono, locuntenenti nostro Alexandrie.
Lamentandosse ali dì passati Zuliano e fratelli di Ghilini, nostri dilecti, che per quella nostra comunitade de Alexandria fossero astrecti a sustenire li carichi occurenti contra la conventione et obligatione confirmate per doe sententie, date sopra ciò et in rem iudicatam transite in favore deli dicti supplicanti, la quale conventione e obligatione gli sono continuo observate usque in presentem diem, te scrissemo non molestassi, essendo cossì, li dicti supplicanti né suoi fictavoli [ 220v] in modo, se alcuna novitade era fata, o sia corsa contra di loro, la facesse libere revocare, et prout in eis exprimitur latius. Di novo sono pure ritornati da nuy dicti supplicanti dolendosse che non observe dicte nostre lettere, dil che non leviter (a) siamo maravegliati e dolessemo de ti. Et per (b) tanto de novo te commandemo expresse et volemo, attessa la continentia, maxime de l'introclusa loro supplicatione, che observi le predicte nostre lettere di dicti supplicanti et faci omnino observare, per modo che de earum inobservantia ulterior ad nos non (c) deferatur querella, come è (d) honesto e nostra intentione. Data Mediolani, xiiii martii 1453.


(a) Segue non depennato.
(b) Segue tand depennato.
(c) non in interlinea.
(d) Segue nostra depennato.