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1188. Francesco Sforza al podestà di Sale 1453 aprile 5 Milano

Francesco Sforza scrive al podestà di Sale di provvedere a che i nobili de Copiani, Liardi e Stramedi ricuperino le sei voci che avevano nel Consiglio di Sale in modo che non perdano le onoranze di cui beneficiano da tempo.

Potestati nostro Sallarum.
Per quello ne scrive nele tue lettere, responsive ale nostre circha el fato dela supplicatione deli nobili de Copiani, Liardi e Stramedii di quella nostra terra de Sale, intendemo che essi nobili sono usitati antiquamente, secundo che exponevano nela loro supplicatione, de havere nel Consiglio di quella terra sey voce, cioè doi voce per famiglia, per loro honorantie. Et perché nostra intentione è che li dicti nobili non remanghano privati dele antique loro rasoni et honorantie predicte, pertanto siamo contenti et volemo provedi expedienter che li dicti nobili siano restituiti ale predicte antique sue honorantie e ragione e habiano le dicte sey voce nel modo supradicto, come tu scrive apparire neli libri dela provisione dela dicta terra, et anche ce pare honesto. Data Mediolani, quinto aprilis 1453.