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123. Francesco Sforza al podestà di Vigevano 1452 aprile 15 Milano

Dal momento che lo squadriero Guglielmo da Rossano chiede di avere le armature di cui il duca aveva scritto al podestà di Vigevano, Francesco Sforza chiede a sua volta a costui che, avuta piena certezza che dette armature gli appartengono, le faccia restituire prontamente a Guglielmo.

Potestati Vigleveni.
Dilecte noster, de novo è retornato da nuy Gulielmo da Rosano, nostro squadrere, condolendose non potere (a) rehavere qualle sue armature dele quale te scripsimo questi dì proximi passati. Pertanto, iterato (b) te scrivemo et comitemo che, faciendote oportuna fede dicto Gulielmo esse armature essere sue et debitamente spectare a luy, gle faza restituire, come vole la rasone et per modo che più non ne sentiamo querella, terminando questa cossa cum ogni celeritate possibile, atento ch'el dito Gulielmo, ocupato ad altri nostri servitii, non pò atendere al piatire. Data Mediolani, die xv aprilis MCCCCLsecundo.


(a) Segue havere depennato.
(b) interato in A.