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1272. Francesco Sforza al referendario di Parma 1453 aprile 13 Milano

Francesco Sforza vuole che il referendario di Parma non costringa quei di Felegara, come si lamentano Zirmignano Bataglino, Bernardino suo nipote, Bartolomeo Girardello e Zanino Ragoxo, tutti abitanti di quella località, a pagare al di là di quanto aveva loro promesso Alessandro, fratello del duca, al rientro in detto territorio dopo le guerre.

Referendario nostro Parme.
Se lamentano (a) Zirmignano Bataglino, Bernardino suo nepote, Bartholomeo Girardello et Zanino Ragoxo, tuti da Felegara del vescovato di Parma, che tu li vole astringere a contribuire ad li carichi occurrenti per più non gli toca (b) per la rata loro, il che è contra quello gli fu promesso per lo magnifico Alexandro, nostro fratello, quando retornorone ad habitare in la dicta villa, la quale in tuto era stata habandonata per le guerre, et cetera, come appare per le lettere del prefato nostro fratello. Pertanto te commettemo et volemo intendi diligentemente questo fato et provede che, essendo cossì, essi supplicanti, pagando et contribuendo per la dicta rata, non siano gravati più ultra, et che le concessione del prefato nostro fratello siano observate adciò dignamente non si possano lamentare. E quando havesti altra cossa in contrario, volemo ne havisi. Data Mediolani, ut supra.


(a) Segue Zaringano depennato.
(b) Segue loro depennato.