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1277. Francesco Sforza a Francesco de Georgis 1453 aprile 13 Milano

Francesco Sforza ordina a Francesco de Georgis, commissario sopra gli alloggiamenti dei cavalli nel Pavese, di accertare se le cose stanno come lamenta Giorgio Gato, figlio del defunto de Rasanato, che, cioè, da quei di Giovenzano lo si vuole costringere a pagare gli oneri locali per il fatto che quando imperversava la peste a Pavia, egli con il padre si sia rifugiato là. Richiesta inammissibile se egli ha sempre pagato le tasse a Pavia.

Francisco de Georgiis, comissario super alogiamentis equorum in Papiensi.
Georgio Gato, filio quondam de Rasanato, ne ha exposta con lamenta che, licet el dicto suo padre e lui habiano sempre contribuito ali carichi occurenti con la città de Pavia, ove facevano (et) fa esso supplicante firma residentia, tamen, perché l'anno che la epidemia viguit in Pavia se reduxe in el loco de Giovenzano di quella nostra campagna de Pavia, il commune e li homini d'esso loco, soto pretexto de nostre lettere, voleno artare de presente etiam el dicto supplicante, il quale sia reducto ala cità a contribuire con loro aIe taxe di cavali, che per la supplicacione inclusa conoscerai. Per la qual cossa, non essendo questo honesto, te commandemo et volemo habii informatione di questo fato veridica et essendo cossì vero, et maxime ch'esso supplicante habia continue contribuito con la cità, tunc non gli dà affano, ho molestia alcuna, per casone dele dicte taxe, né permetti huiusmodo ch'el sia molestato né artato a contribuire con li dicti homini, perché non è debito ch'el paga in dui loci, sed solum do'è usato de pagare. Mediolani, ut supra. (a)


(a) A margine: Pro magistro Matrignano.