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1291. Francesco Sforza a Oldrado Lampugnani 1453 aprile 14 Milano

Francesco Sforza vuole che Oldrado Lampugnani faccia sì che il parmense Pellegrino Forlano, che ha avuto per l'anno in corso il dazio del pane e del vino di Porta Nuova di Parma, abbia, come da promessa fattagli, libera la casa occupata dal capitano del divieto, e ottenga, inoltre, l'indennità spettantigli.

[ 270r] Domino Oldrado de Lampugnano.
Pelegrino Forlano, citadino nostro parmesano, n'ha exposto con lamenta che l'à conducto adgiudicato per l'anno presente el datio de pane et vino di Porta Nova di quella nostra cità con promessa, hebe da vui, li facisti vacuare una sua casa, nela quale poterebe exercire esso datio, chi li fi occupata per lo capitanio nostro del deveto: il che, però, non gli è stato observato in suo grandissimo danno. Et quamvis li Maiestri nostri del'intrate habiano scrito opportune sopra ciò, tamen non è fato altro, secondo che vedariti per questa inclusa, dela quale, maxime attessa la continentia, ve comandemo e volemo provediati per ogni expediente modo ch'esso supplicante habia la dicta casa senza dillatione et exceptione omnino vacua et expedita, et sia provisto debitamente al'indemnità d'esso supplicante per forma che non habia più casone de retornare da nuy con querella. Data Mediolani, xiiii aprilis 1453.