Registro n. 11 precedente | 1303 di 1770 | successivo

1303. Francesco Sforza al podestà di Glarola 1453 aprile 16 Milano

Francesco Sforza ordina al podestà di Glarola che in base a quanto è contenuto nella supplica di Tommaso da Carpegno, uomo d'arme ducale, che non può, per essere trattenuto nei servizi ducali, perdersi in dibattimenti giudiziari, faccia avere al ricorrente, indipendentemente dai suoi limiti giurisdizionali, quanto gli spetta dal citato Francesco.

Potestati nostro Glarolarum.
Perché Thomasio da Carpegno, nostro homo d'arme dilecto, non pò attendere a piadezare né litigare, essendo luy occupato neli nostri servitii, pertanto volemo, considerata la continentia del'introclusa sua supplicatione e commettemoti faci super contentis in supplicatione contra del nominato in essa supplicatione Francischo summaria rasone et expeditissima, senza alcuno litigio, per forma che Thomasio predicto, senza longheza de tempo sia debite satisfato del dicto suo feno e de tuto quelo ch'el doverà havere proinde, remosta ogni frivola exceptione e cavillatione. Data Mediolani, die xvi aprilis MCCCCLIII.
Etiam s'el dicto Francisco dicesse non essere supposto ala iur(is)dictione tua, considerata la qualità del fato. Data ut supra.