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132. Francesco Sforza al referendario di Parma 1452 aprile 17 Milano

Francesco Sforza, richiamandosi a una promessa fatta da suo fratello Alessandro ad alcune ville del distretto di Parma, prima che detta città fosse acquisita al dominio sforzesco, cioè che nei mesi di gennaio e di febbraio del 1449 dette ville non sarebbero state molestate per la mancata levata del sale né per altre gravezze imposte da Parma, chiede al referendario di Parma di individuare quali sono dette ville e ordina che a loro non venga dato alcun incomodo in virtù dell'esenzione di allora.

Referendario Parme.
Dilecte noster, siamo avisati dal magnifico nostro fratelo dilectissimo messer Alexandro (S)fortia che prima se adgiungese quela nostra citate de Parma al dominio nostro promesse ad alchune ville del distreto de quella che per li mesi de zenaro et febrario del'anno de MCCCCXLVIIII proximo passato non gli lassaria dare molestia nì impazo alchuno per sale non levato in queli duy mesi, nì per altre graveze imposte per la comunità d'essa nostra citade. Pertanto, parendove digna cossa et honesta ad observare talle promesa, precipue non essendo dita citade ancora al dominio nostro, como havemo predito, pertanto te scrivemo et volemo diligentemente te informi quale sone dite vile et provide opportunamente che per tale sale non levato nì per altri carichi imposti in queli duy mesi prediti non gli sia dato nì possa fare dato in futurum alcuna molestia nì impedimento. Data Mediolani, die xvii aprilis MCCCCLsecundo.