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1336. Francesco Sforza al capitano del lago di Como 1453 aprile 18 Milano

Francesco Sforza vuole che il capitano del lago di Como e cancelliere di Parma, familiare ducale, accertato che ciò è mai avvenuto, impedisca che gli uomini della Valsolda vengano costretti da quelli del lago di Como a contribuire con loro.

[ 278v] Capitaneo nostro Lacus Cumarum ac canzellario de Parma familiari nostro, et cetera.
Come per altre ve avemo scrito ce hano fata grave querella li homini de Valsoldo perché voleno fi astricti per queli del lagho di Como a contribuire con loro, la qual cosa non è honesta né iusta né mai fessero per lo passato. E perché non intendemo gli sia fato torto, né contra l'usitato, siamo contenti et comandemovi che, essendo così vero, non gli molestati né gli lassate molestare per questa casone, ma, (a) esendogli fata novitade alcuna, fatela libere revocare et teniti sì fati modi sopra ciò ch'essi homini non habiano più dignamente a retornare da nuy con lamenta. Data Mediolani, xviii aprilis 1453.


(a) Segue essig depennato.