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1349. Francesco Sforza al podestà di Parma 1453 aprile 18 Milano

Francesco Sforza sperava, così scrive al podestà di Parma, che le tante volte che gli ha scritto bastassero a fargli capire che non voleva si dessero ulteriori scocciature al parmense Gabriele, ma ultimamente questi ha dovuto lamentare che per li correri gli ha fatto togliere una pezza e mezza di panno senza giustificazione. Al di là d'altro, non può non contestargli che passi cossì lezermente in obedire et fare obedire le lettere ducali. Cambi atteggiamento e faccia restituire il panno sottratto a Gabriele.

[ 281r] Potestati nostro Parme.
Ve havimo scrito tante lettere che hormai ve deveria bastare, come nostra intentione et voluntà è che vuy non graveti né molestati Gabriel, carissimo nostro citadino parmesano, ad contribuire con vuy di carico né spesa che ve accora altramente como contribuiscano li altri cittadini che stano ad Parma et hanno dil suo al borgo, et como più diffusamente se contene nele altre nostre lettere ad voi scrite sopra de ciò. Et la casone che ve scrivemo la presente, si è che dicto Gabriel novamente ne ha fato querella como vuy gli haviti fato togliere per li coreri una petia e meza de panno senza che gli habiate fato comandamento, né dato scrito alcuno, la qual cossa, ultra che sia inusitata a cadauno loco di pignorare senza comandamento inscrito, è ancora contra l'honestà et quelle che tante volte ve havimo scrito, et non possemo fare che non se maravegliamo et dogliamo grandemente de vuy che per questo fato ve habiamo ad scrivere tante volte e che siati così desobedienti ale nostre littere. Ma molto più ne dogliamo de ti, podestà, che comporti simile cosse, che cognoschi sono contro la nostra voluntà e che te ne passi cossì lezeremente in obedire e fare obedire le nostre lettere, che pare non le precie né ne faci cumto alcuno. Pertanto ve comandiamo expressamente che, per quanto haviti cara la gratia nostra, gli debiate restituire li sui panni gli havite fato togliere senza contradicione alcuna. E questo non falla. Data Mediolani, xviii aprilis 1453.