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1426. Francesco Sforza al viceluogotenente di Piacenza 1453 aprile 27 Milano

Francesco Sforza vuole che il viceluogotenente di Piacenza convochi da lui Corrado Georgi, nipote dell'abate di San Savino e lo ammonisca di osservare prontamente i patti fatti con il sacerdote, che deve portarsi con il duca al campo. Qualora Corrado non si spicciasse a fare quanto è dovuto, interverrà il duca perché il sacerdote sia indennizzato.

Vicelocuntenenti nostro Placentie.
Volemo habiati da ti misser Conradino de Georgi, nepote del'abbate de Sa(n) Savino, (a) et amonissello talmente per nostra parte ch'el adimplischa et observa li pati e conventione fati fra luy e il venerabile nostro sacerdote. E questo se faza con effecto, senza altro litigio, ho longheza di tempo, per modo che pyù de ciò non habiamo a replicare lettere per(ché) el dicto nostro sacerdote ha ad venire de proximo con nuy in campo. Data Mediolani, ut supra.
E quando questo non se facia, li faremo posa nuy quela provisione expediente per la indemnità del dicto nostro sacerdote. Data ut supra.


(a) Segue da Pavia depennato.