Registro n. 11 precedente | 1462 di 1770 | successivo

1462. Francesco Sforza al podestà e al referendario di Tortona 1453 aprile 30 Milano

Francesco Sforza vuole che il podestà e il referendario di Tortona convochino i creditori che a qualsiasi titolo vantano denari dalla comunità e li convincano ad aver pazienza nelle loro aspettative di essere soddifatti. Vuole, però, che provvedano che tutti, eccettuati Antonio Guidoboni e Francesco Gentile, versino la quota da loro dovuta alla città per la tassa dei cavalli e del carreggio.

[ 302r] Potestati et refferendario nostris Terdone.
Considerati li affani et graveze occorano de presente a quela nostra comunità per li quali, secondo n'ha fato exponere per l'inclusa supplicatione, non è possibile possa quovismodo satisfare ad queli deno havere da essa communità, siamo contenti et comandemovi habiati da vuy queli, ad cuy instancia ve havimo scrito, ho ad alcuni de vuy debiati provedere fussero pagati da quela comunità, ho gli fusse compensanto neli carichi occurenti li loro crediti per essa comunità, et vedeti de indurli ad havere patiencia e fare adspeto ad essa comunità durante le dicte graveze e affani, che non sarà però longo tempo, come è la nostra intencione, e farane cossa gratissima. Demum provediti che unusquisque, excepti Antonio Guidebono e Francischo Gentile reservati per la dicta comunità, paga et contribuischa per la rata et portione sua ali carichi dele taxe de cavali e dil caregio occurenti ad quela cità, dali quali non intendemo veruno essere preservato exempto. Et si pure havesti altra cossa intendere in contrario, de ciò avisane per vostre lettere. Data Mediolani, xxx aprilis MCCCCLIII.