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1467. Francesco Sforza a Matteo Attendoli detto Bolognino 1453 aprile 30 Milano

Francesco Sforza vuole che Matteo Attendoli detto Bolognino, conte di Sant'Angelo intervenga a rendere al milanese Polo da Rho, quella giustizia che il suo ufficiale di Sant'Angelo non gli ha fatta per il furto patito di biava e altre cose. Qualora non gli riuscisse di fare quanto detto, rimetta tutto al podestà di Lodi.

[ 303r] Bolognino de Attendolis, comiti Sancti Angeli.
Intendemo per la querela ce ha fato Polo da Ro, nostro citadino Milanese dilecto, che licet habia richiesto lì al tuo officiale de Sancto Angelo ragione contra de uno Angelino da Pandino e certi altri, quali gli furono altre volte biava sive milio e altre sue cosse, secundo che latius saray informato, tamen non gli fu administrata iustitia. Del che se merevegliamo assay, e pertanto te scrivemo e volemo provedi expedienter che contra deli (a) prememorati ad ogni richiesta d'eso supplicante gli sia fata iuris cumplimentum per forma che non l'habia merito a dolerse e, se pur non gli fusse il modo de exequire premissa, remette questa causa al potestate nostro di Lode, che farà superinde rasone. Data Mediolani, die xxx aprilis MCCCCLIII.


(a) Segue prenominati depennato.