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1472. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1453 aprile 30 Milano

Francesco Sforza vuole che il podestà di Pavia, preso atto di quanto detto da alcuni pavesi, convochi le parti ed eseguisca, secondo giustizia, la sentenza cui si accenna nella supplica, e faccia depositare presso una idonea persona gli ivi accennati pegni, spicciando il tutto entro otto giorni.

Potestati nostro Papie.
Considerata la continentia dele cosse narrate in la inclusa supplicatione a nuy sporta per parte de certi nostri citadini Pavesi, te commettemo e volemo che, domante le parte, exequischi la sententia dela quale se fa mentione in essa supplicatione, exequire, secundo vole et rechiede il debito dela iusticia, facendo ancora, parendo cossi essere iusto e rasonevele, deponere preso de ydonea persona li pegni, pro quibus agitur, ho la valuta d'essi, et demum expedisse premissa fra lo termino de octo dì continui al più tardi dopo la receptione dele presente, aciò che la cossa non sia tirata ala longha. Data Mediolani, xxx aprilis 1453.