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1479. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo 1453 maggio 2 Milano

Francesco Sforza, siccome ha avuto notizia da Boschino d'Angera, cui di recente è morto un famiglio chiamato Albanese, che gli ha lasciato tutto quanto aveva presso Michele da Busto, abitante a Pavia, oltre a dei denari nelle mani di Giovanpiero e di Giovangiacomo, fratelli de Lamiragio, ordina a Gracino da Pescarolo che a ogni richiesta di detto Boschino gli faccia avere per intero quello che del defunto detengono Michele e fratelli de Lamiragio.

[ 305r] Domino Gracino de Piscarolo.
Boschino nostro d'Angera ne dice che novamente gli è morto uno suo famiglio, giamato l'Albanese, il quale gli à lassato tuta la roba sua, quale haveva apresso de uno Michele de Busto, habitatore di quella nostra cità de Pavia, insieme con certi denari sono in le mane di Gioannepiero e Giovanneiacobo fratelli de Lamiragio, come appare per scriptura opportuna, come dal presente portatore sarai informato. Per la qual cossa volemo che, ad ogni requisitione de Boschino he del presente portatore, constrenzi per omnia iuris remedia el dicto Michelle et fratelli soprascritti a restituire interamente a Boschino predicto ogni roba et dinari se trovasero havere del suo quondam predicto famiglio et siano assignati al dicto presente portatore. E questo intendemo se facia senza alcuno litigio e longheza de tempo. Mediolani, secunda maii 1453.