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1522. Francesco Sforza a Giovanni Angelelli 1453 maggio 7 Milano

Francesco Sforza, non volendo che il tesoriere generale Luigi Alamanni venga portato in tribunale per una controversia che ha con Bartolomeo da Giovenzano, ordina a Giovanni Angelelli, capitano di giustizia, di far avere a Luigi, con procedura sommaria, quanto gli spetta.

Domino Iohanni de Agnolellis, capitaneo nostro iustitie.
Il nobile Aluisio deli Alamani, nostro thexaurario generale dilectissimo, ne dice havere certa controversia con Bartolomeo de Giovenzà per la casone intendariti da lui. E perché non intendemo ch'el dicto Aluisio sia deducto per litigio, ho dillatione frustratoria, pertanto ve commettemo et volemo intendiati questo fato e ministrati sopra ciò rasone summaria et expedita senza alcuno litigio et protellatione de tempo per modo ch'el dicto Aluisio, midia iusticia, habia il fato suo. Data Mediolani, vii (a) maii 1453.


(a) Segue aprilis depennato.