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1552. Francesco Sforza al vescovo di Tortona 1453 maggio 8 Milano

Francesco Sforza sollecita il vescovo di Tortona a voler rendere giustizia a Giuliano Paliaro da Bosco per i prigionieri fuggiti, nonostante la promessa da lui fattagli che per ciò non gli si sarebbe data alcun'altra molestia.

[ 318v] Domino episcopo Terdonensi.
Pur ancora è retornato da nuy Iuliano Paliaro dal Boscho pur lamentandose gravamente (a) che la reverentia vostra non gli ministra rasone per queli presoni dal Boscho, per li quali altre volte havimo scrito ala reverentia vostra, e dice che, quantunche la reverentia vostra habia dicto che, se dicti presoni erano fugiti, per la novità dal che non gli sarebe fata altra molestia: la qual cossa luy ha fato, tamen non resteno d'essere molestati. Unde che, maravegliandosse nuy de questo, ve confortiamo et carichamo vogliati servare in questo sì fati modi che de ciò non habiamo a sentire altra degna querela, come siamo certissimi che fariti per honore nostro et vostro e per lo debito dela iusticia. Data Mediolani, viii maii 1453.


(a) Segue li quali altre volte havimo scripto depennato.