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1561. Francesco Sforza al podestà di Lodi 1453 maggio 6 Milano

Francesco Sforza vuole che il podestà di Lodi, convocate le parti, costringa il lodigiano Michele Cortese, subentrato al concittadino Maffino Maldoto nella conduzione di un possedimento del prevosto di San Giovanni della Vigna a pagare i miglioramenti apportati su detta possessione dal precedente affittuario Maffino.

[ 320r] Potestati nostro Laude.
Ne ha exposto Mafino Maldoto, nostro citadino Lodesano, che havendo lui altre volte conducto una certa posessione a ficto dal preposito di San Giovanne dela Vinea di quela nostra cità, suso la quale haveva fato certi melioramenti che gli deno essere facti boni, exinde lo dicto preposito ha locata essa posessione ad Michele Cortese, similiter lodesano, cum pacto che dovesse pagare li dicti melioramenti ad esso Maffino, la qual cossa esso Michele non ha voluto fare fine a qui in grande detrimento d'eso supplicante. Et pertanto, premissis consideratis, te commettemo e volemo che, haute da ti le parte, se trovarai essere vere le cosse narrate, constrenze per ogni modo expediente el dicto Michele a satisfare interamente al predicto supplicante per essi melioramenti, ita quod absque litigio presto consequischa il suo debito, come è honesto e rasonevele cossa. Data Mediolani, vi maii 1453.