Registro n. 11 precedente | 1570 di 1770 | successivo

1570. Francesco Sforza al capitano della Martesana 1453 maggio 10 Milano

Francesco Sforza si dice dispiaciuto con il capitano della Martesana perché il famiglio ducale Tempesta gli ha fatto sapere del perdurare della contesa degli uomini di Belusco con quei Bergamaschi e Brambillaschi per modo che non ha potuto riprendere i cavalli che sono presso l'osteria. Ordina, perciò, a detto capitano di provvedere speditamente che Tempesta abbia i suoi cavalli, perché deve andare con il duca in campo.

[ 321v] Capitaneo nostro Martesane
Tempesta, nostro famiglio dilecto, ne dice che per la differentia vertisse fra l'homini de Beluscho e quelli Pergamaschi sive Brambilaschi, el non pò havere suo debito né rehavere li suoi cavali, quali sono in l'ostaria, e questo è perché non hai ancora terminata la dicta differentia, del che se dolemo e maravegliamo assai. E perché havimo de presente ad operare neli nostri servitii Tempesta e bixogna vengha con nuy in campo, pertanto te comandemo expressamente e volemo che, remosta ogni (a) demora et exceptione, provede sia (b) contentato l'honesto et fato il debito per modo che Tempesta habia li sui cavali né per questa casone el possa restare lì, facendo exinde pagare chi sarà obligato. Et in questo serva quey modi tu vole, purché Tempesta non sia impaciato. Data Mediolani, x maii 1453.


(a) Segue dillatione depennato.
(b) Segue contenta depennato.