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1633. Francesco Sforza al podestà di Cremona 1453 maggio 14 Milano

Francesco Sforza, rimproverato il podestà di Cremona per aver proceduto, a istanza di Pasquino di Guatii e contro la disposizione ducale, contro il familio ducale Giovanni Pietro da Cremona, gli ripete l'ingiunzione di non proseguire oltre fino all'andata ducale in quella città, intendendo provvedere lui stesso a detto caso.

[ 335v] Potestati Cremone.
Intendemo che, licet te scrissimo questi dì passati non procedesse contra de Giovanne Pedro da Cremona, nostro famiglio dilecto, ad instancia de Pasquino di Guatii e che remetessi la cosa neli primi termini fine ala venuta nostra lì in Cremona, perché intendemo pigliare noticia d'esa causa et provedere exinde che la iusticia habia loco, tamen non sei restato de procedere in causa, dil che se maravigliamo non pocho. E pertanto te comandemo (a) denuo expresse e volemo che non procedi per veruno modo ad ulteriora in essa causa mentre saremo nuy lì, e se alcuna novità fosse fata, reducas in li primi sui termini perché, come havimo dito, intesa haverimo la cossa e sarà supra ciò el debito dela iusticia, la quale volemo sia nel dominio nostro ministrata ad ognuno. Data Mediolani, xiiii maii 1453.


(a) Segue et volemo depennato.