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1693. Francesco Sforza al Consiglio di giustizia 1453 maggio 18 Milano

Francesco Sforza precisa ai membri del Consiglio di giustizia di aver concesso con lettere del 17 luglio 1448 al cortigiano Giovanni Del Maino i beni del defunto Giacomino Mandelli beni della Camera signorile, sia per sollecitazione della consorte che per la simpatia che porta per detto Giovanni per le benemerenze acquisite presso di lui in modo che potesse vivere dignitosamente in corte, esclusa ogni altra ragione, non essendo detti beni stati richiesti antecedentemente da altri.

Dominis de Consilio nostro iusticie.
Altre volte per nostre patente lettere, date a xviii de iullii MCCCCXLVIII sotoscrite de nostra mane propria, concessemo e donassemo al nobile nostro cortesano Iohanne del Mayno li beni de quondam Iacobino da Mandello spectante ala Camera nostra, mosti, ad rechesta dela nostra illustrissima consorte nostra, sì per lo amore portiamo al dicto Giovane per soi benemeriti ch'à usati verso de nuy, sì etiam aciò podesse vivere honorifice nela corte nostra e non per altro respecto, perché da lì in dreto non erano rechesti li dicti beni per alcuno altro: la qual cossa ve volemo havere scrito per vostro avisamento. Data Mediolani, ut supra.